Decreto Salva Casa 1024 683 Architetto Daniela Molica

Decreto Salva Casa

Decreto Salva Casa: in conversione un nuovo Piano Casa per l’Italia

Tra gli emendamenti che saranno presentati al ddl di conversione del D.L. n. 69/2024, si punta alla definizione di un nuovo Piano Casa per l’Italia

La riforma della normativa edilizia e un nuovo piano per rispondere alle rinnovate esigenze abitative sono due tematiche strettamente connesse tra loro sulle quali si discute da anni. Ma, mentre la discussione non ha mai portato a nulla di concreto, il Governo ha deciso di intervenire sulla prima (la normativa edilizia) mediante l’ormai noto Decreto Legge n. 69/2024 (Decreto Salva Casa) di cui si parla da settimane e si continuerà a parlare nei prossimi mesi.

Decreto Salva Casa: dove sta l’urgenza?

Un nuovo provvedimento d’urgenza che, tra le altre cose, è intervenuto con alcune modifiche, correzioni e integrazioni al d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia). Pur consapevole che sia ormai una domanda inutilmente ridondante, dopo l’approfondita lettura del D.L. n. 69/2024 mi sono chiesto dove stia l’urgenza e per quale motivo il Presidente della Repubblica abbia firmato un nuovo Decreto Legge manchevole del suo requisito principale, appunto l’urgenza. Ma, come anticipato, il modus legislativo sembra ormai essersi più orientato verso questa soluzione (con palesi effetti sulla funzionalità e sul ruolo del Parlamento).

Di riforma edilizia si parla, infatti, da anni e, benché non vi sia alcun dubbio sulla necessità di un corpo normativo maggiormente ancorato alle nuove esigenze sociali oltre che edilizie, esiste già una bozza di riforma (la nuova Disciplina delle Costruzioni) che, proprio a causa del Decreto Salva Casa, sarà ulteriormente postergata.

Le modifiche al Testo Unico Edilizia: 3 date chiave

Intanto, nell’attuale versione del Testo Unico Edilizia (TUE) modificato dal Decreto Salva Casa occorre distinguere tre date chiave:

  • il 24 maggio 2024 entro cui è possibile considerare le nuove tolleranze contemplate nella nuova versione dell’art. 34-bis del TUE;
  • il 30 maggio 2024 da cui entrano in vigore tutte le modifiche al TUE tra le quali le più importanti che riguardano la sanatoria delle difformità parziali;
  • il 28 luglio 2024, data entro la quale il Parlamento provvederà alla conversione del D.L. n. 69/2024, molto probabilmente con modificazioni e integrazioni che costringeranno tutti ad un nuovo studio e approfondimento.

Al momento, gli articoli modificati e/o integrati del Testo Unico Edilizia sono i seguenti:

  • Art. 6 – Inserimento delle tende e pergotende tra gli interventi di edilizia libera e piccola modifica che riguarda le vetrate panoramiche (VePA);
  • Art. 9-bis – Importante modifica alla definizione di stato legittimo;
  • Art. 23-ter – Modifiche alla disciplina sul mutamento d’uso urbanisticamente rilevante;
  • Art. 31, comma 5 – Modifica dell’ultima fase del procedimento demolitorio;
  • Art. 34, comma 2 – Aumento della sanzione alternativa alla demolizione per gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire;
  • Art. 34-bis – Rivisitazione complessiva del concetto di tolleranze;
  • Art. 36 – Piccola modifica che esclude dalla doppia conformità edilizia e urbanistica gli abusi minori;
  • Art. 36-bis (nuovo articolo) – Nuovo articolo dedicato alla sanatoria delle piccole difformità edilizie;
  • Art. 37 – Modifica alla disciplina che riguarda la SCIA in sanatoria.

Un nuovo Piano Casa per l’Italia

Come scritto in premessa, ad una riforma della normativa edilizia si dovrebbe associare anche un piano che risponda alle nuove esigenze sociali ed edilizie. Di questo sembra essersene accorto anche il Legislatore che mediante un emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto Salva Italia (il cui esame è già cominciato in Commissione Ambiente alla Camera) ha previsto l’inserimento di un nuovo articolo rubricato “Piano Casa Italia”.

Un articolo al momento molto “generico”, composto da due commi:

1. Al fine di contrastare il disagio abitativo sul territorio nazionale, anche mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente ed il contenimento del consumo di suolo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è approvato un Piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica, di seguito denominato “Piano casa Italia”.

2. Il Piano casa Italia ha ad oggetto il rilancio delle politiche abitative come risposta coerente ed efficace ai bisogni della persona e della famiglia, finalizzato alla riorganizzazione del sistema casa e all’individuazione dei modelli innovativi di finanziamento delle azioni. Il Piano casa Italia definisce le linee guida che orientino le fasi di pianificazione, di programmazione e di esecuzione degli interventi nonché la fase di gestione sociale degli insediamenti.

  • Nella relazione tecnica di accompagnamento a questo emendamento viene evidenziato che il Piano casa Italia sarà una iniziativa di pianificazione volta:
  • a fornire risposta al disagio abitativo e la soddisfazione necessaria del diritto costituzionale alla casa;
  • un volano di rigenerazione ampia, capace di meglio precisare, nella dimensione urbana su cui interviene, i livelli istituzionali, sociali, ambientali ed economici.

Nel dettaglio, al comma 1 viene prevista l’adozione (entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione) di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e previa intesa con la Conferenza unificata, con cui si approvi il “Piano casa Italia” volo a contrastare il disagio abitativo sul territorio nazionale, anche mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente ed il contenimento del consumo di suolo.

Al comma 2 viene delineato l’oggetto del Piano casa Italia che consiste nel rilancio delle politiche abitative come risposta coerente ed efficace ai bisogni della persona e della famiglia, finalizzato alla riorganizzazione del sistema casa e all’individuazione dei modelli innovativi di finanziamento delle azioni.

In tale ottica, il Piano casa Italia sarà chiamato a definire linee guida che, da un lato, orientino le fasi di pianificazione, di programmazione e di esecuzione degli interventi e, dall’altro, la fase di gestione sociale degli insediamenti.

Fonte: lavoripubblici.it